Da sempre annoverata tra le isole più belle al mondo, la Sardegna non è rinomata solo per le sue spiagge dalle acque cristalline, ma anche per la storia antica dell’entroterra.
Come suggeriscono le scoperte che si sono susseguite negli anni, la Civiltà Nuragica era complessa e abbastanza sofisticata, con un impulso mistico verso il sacro, esaltato attraverso l’architettura. Conosciuta dai greci sin dall’Età del Bronzo con il nome di Sandaliothim, dal significato di “Sandalo Sacro”, oltre al riferimento alla forma dell’isola che ricorda un sandalo, il nome trae origine dalla presenza di numerosi e sofisticati monumenti architettonici antichi: i nuraghi. Con più di 8.000 esemplari, il ruolo dei nuraghi è conosciuto per il loro forte legame con la spiritualità.
La Sardegna presenta molti di questi megaliti che mostrano effetti di luce tra le loro mura e fenditure durante i solstizi e gli equinozi, la cui posizione della torre sulla terra in alcuni casi rappresenta la forma delle costellazioni.
La suggestiva Sardegna, isola tempio, una terra santuario meta di pellegrinaggio da tutto il Mediterraneo, è oggi più che mai ricca di mistero e magia.
La parte interna è particolarmente ricca per quanto riguarda il patrimonio storico e archeologico dell’isola. Oltre ai nuraghi, per esempio, se ci si trova nel Nuorese, è interessante fare visita alle Domus de Janas, le “Case delle Fate”, la cui leggenda narra che fossero creature immaginarie della tradizione sarda, donne minute dall’indole lunatica, un po’ streghe e un po’ fate, molto più piccole degli esseri umani, una sorta di versione sarda degli elfi.
Se per alcuni studiosi le domus riproducono la struttura dei villaggi di capanne, per altri rappresentano simbolicamente un utero, dove i corpi venivano posti in posizione fetale con armi e utensili, pronti a rinascere.
Visitando, poi, i pozzi sacri, grazie ad un punto luce sul soffitto, si rimane facilmente stupefatti nell’osservare i massi di basalto che compongono le pareti e i gradini perfettamente levigati. Con circa quaranta esemplari sull’isola, la struttura meglio conservata è il pozzo di Santa Cristina, che più di ogni altro mostra l’allineamento astronomico dell’edificio. La luna, ogni diciotto anni e mezzo, brilla attraverso il punto luce del tetto e illumina il pozzo, così come fa il sole dalla scalinata a ogni equinozio, rendendo questa struttura una vera e propria opera d’arte avvolta in un’aura mistica e magica. Le tombe dei giganti sono un altro misterioso tipo di tombe della Sardegna antica. Vengono tradizionalmente chiamate così non per le loro dimensioni, ma per le ossa trovate all’interno, che nel folclore si pensava fossero i resti dei pasti degli orchi. Altra meta imperdibile è il tempio di “Monte d’Accoddi”, unica piramide del Mediterraneo occidentale e l’unica ziggurat dell’intero Mediterraneo. Costruita circa milleseicento anni prima dei nuraghi è uno dei templi più sconcertanti dell’isola. L’entroterra costituisce un vero e proprio viaggio nella preistoria a pochi passi dal mare. Un territorio ruvido e aspro, una storia ed una tradizione unica, degna di un popolo orgoglioso delle proprie radici come quello sardo.
Scendendo verso la zona della Giara, situata nella Sardegna centro-meridionale, dove si erge il celebre nuraghe di Barumini, chiamato anche “Su Nuraxi” e dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1997, è possibile vedere una specie molto rara, in Italia e in Europa, di cavallini selvatici chiamati i “Cavallini della Giara” e un parco composto di boschi di querce da sughero e dalla poliedrica macchia mediterranea.
Dirigendosi verso la punta più a Sud, attraversando intere zone di arbusti, garighe e alberi di leccio, si giunge alla meravigliosa costa di Chia. Dominata dall’omonima torre, visibile da tutte le sue spiagge, Chia deve la sua popolarità alla limpidezza delle sue acque, che bagnano la costa per circa 6 Km. In questa zona si può visitare l’area archeologica di Nora, di origini puniche, considerata la più antica città della Sardegna. Chia si estende fino a Capo Spartivento, il secondo lembo di terra più a sud dell’isola, dove si trova lo spettacolare Faro di Capo Spartivento, tuttora funzionante adibito a guesthouse di lusso.
Poco distante si trova la città più ricca e importante per gli affari e l’economia, capoluogo di regione e centro nevralgico di tutte le principali attività dell’isola: Cagliari. Domina la città l’antico quartiere di Castello, un quartiere fortificato medievale in collina che, come un occhio vigile, dall’alto monitora la città. Ubicato in questo quartiere, con le sue mura imponenti, si erge il Bastione di San Remy, uno dei simboli del paese, dalla cui terrazza si può ammirare la splendida cornice della cittadina e l’affascinante porto marittimo.
Se ci si trova a Cagliari immancabile è la passeggiata nei quartieri storici di Stampace, quartiere di mercanti, della Marina, quartiere di pescatori e marinai, e Villanova, quartiere di pastori e contadini. Imperdibili anche la Cattedrale del XIII secolo, il Museo Archeologico Nazionale che espone manufatti dall'età nuragica all'era bizantina e La Basilica di Nostra Signora di Bonaria.
Tra i siti archeologici degni di nota c’è anche l’Anfiteatro romano ed infine doverosa è una sosta al Poetto, spiaggia della città che si estende per circa 8 chilometri, a partire dal panoramico promontorio deLa Sella del Diavolo.